I Chicleros. Chi sono questi Guardiani della Foresta?
8 Settembre 2024La storia di Chicza è la storia della foresta Maya, un unico percorso perché il chicle si mastica sin dai tempi antichi.
Non ci sono prove che i Maya masticassero chicle ma, sicuramente, i Messicani lo facevano e i bambini le masticavano per pulirsi i denti.
Ma il marchio Chicza come lo conosciamo noi, quando è nato? Scendiamo più nel dettaglio.
Prima del 1930, agli inizi del XX secolo, le compagnie straniere che avevano la concessione delle foreste pluviali, assumevano gli agricoltori come braccianti sia per tagliare il legno che per estrarre il chicle sfruttando però sia i chicleros con salari bassissimi che la foresta.
In che modo veniva sfruttata anche la foresta?
Non veniva piantato un albero e non venivano rispettati i loro tempi di riposo dopo l’estrazione del lattice. Uno sfruttamento aggressivo degli alberi che, dopo l’estrazione del lattice, hanno bisogno di riposare per un periodo non inferiore ai cinque anni.
Ma la storia cambia intorno agli anni 30. Le concessioni sono state ritirate, le proprietà trasferite alle Comunità locali. Sono state costruite scuole, servizi idrici, le Comunità locali iniziano pian piano a rilevare la produzione del chicle e nasce la prima Cooperativa di produttori.
Nel 1942 i Guardiani della foresta erano ormai circa 20 mila ma, a causa di un calo della richiesta di chewing gum a livello internazionale, nel 1994 il numero dei chicleros scese drasticamente a mille.
Da qui la nascita del “Piano Pilota Chiclero”, all’interno di un importante processo di ristrutturazione nello Stato di Quintana Roo per promuovere un nuovo modello di organizzazione produttiva e commerciale. E nel 2003 viene finalmente istituito il Consorzio Chiclero come società sociale integrata dopo la fusione delle Cooperative degli Stati di Quintana Roo e Campeche.
Ci sono voluti ben quattro anni di ricerca autofinanziata ma, nel 2007, il Consorzio è riuscito ad ottenere sei diverse formulazioni per la produzione del chicle. Ed è allora che viene installata una fabbrica pilota per la produzione di gomme e si ottiene una nuova formulazione per la produzione del chewing gum Chicza che contiene il 40% di lattice certificato biologico, mescolato ad aromi e additivi naturali.
È il Consorzio a gestire tutto; la produzione, la logistica e il commercio del Chicle. Un percorso difficile e lungo cinque anni che ha però portato il Chiclero ad avere un reddito sei volte superiore al passato.
Per questo consumare Chicza vuol dire anche proteggere e mantenere viva la foresta Maya.